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giovedì 17 settembre 2015

Cassini, nuova importante scoperta sul vasto oceano al di sotto della crosta ghiacciata della luna di saturno Encelado

(Credit NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :- Continuiamo a scoprire ed a conoscere meglio Encelado, una delle lune di Saturno. Il "geologo" a cui dobbiamo tutto è la sonda spaziale Cassini (NASA, ESA, ASI), la quale ci aveva in precedenza raccontato della presenza di un grande oceano al di sotto della crosta ghiacciata della luna. Ecco


Adesso andiamo oltre. Secondo una nuova ricerca presentata in una pubblicazione online nella rivista Icarus, questo vasto oceano è globale, si estende cioè per tutta la superficie del corpo celeste.



Lo vedete nell'illustrazione in cima al post (lo spessore dei vari strati non è in scala).

Gli scienziati di missione hanno analizzato i dati provenienti da Cassini ed hanno osservato che l'ampiezza della molto lieve oscillazione di Encelado mentre orbita intorno a Saturno può essere spiegata solo se il suo guscio esterno di ghiaccio non è solidificato intorno al suo interno.
Questo vol dire che deve essere presente uno strato liquido tra i due, in altre parole un oceano che si estende per tutta la luna, globale cioè.

Una prima conseguenza di questa scoperta è che gli sbuffi di vapore acqueo, composti da particelle ghiacciate e da molecole organiche semplici che provengono da fratture nel ghiaccio vicino al polo sud, sono alimentati da questa vastissima riserva d'acqua liquida.

Le precedenti analisi dei dati di Cassini avevano suggerito la presenza di un mare d'acqua al di sotto della regione polare sud. Tuttavia i dati sulla gravità collezionati durante vari flyby della sonda al di sopra del polo sud davano sostengno all'ipotesi che tale mare potesse avere un'estensione globale.

I nuovi risultati, ottenuti da una differente linea di indagine basata sulle immagini di Cassini, dano una conferma a questa globalità del mare sotterraneo di Encelado.

Peter Thomas (Cassini imaging team member, Cornell University, Ithaca, New York) autore principale della pubbllicazione: "Si è trattato di un grande problema che ha richiesto anni di osservazioni e di calcoli e che ha coinvolto differenti dicipline, ma siamo fiduciosi di avere finalmente compreso bene".

Gli scienziati hanno infatti analizzato più di 7 anni di immagini della luna riprese da Cassini, la quale è in orbita nel sistema di Saturno dal 2004.
I ricercatori hanno mappato con attenzione la posizione dei vari elementi visibili della luna, in gran parte crateri, in varie centinaia di immagini.
Ciò per misurarne con estrema precisione i cambiamenti durante la rotazione della luna.

Come risultato gli studiosi hanno scoperto che la luna ha un piccolo ma misurabile moto di oscillazione mentre orbita intorno a Saturno. Poiché Encelado non è perfettamente sferica, e tenendo conto anche che essa procede più velocemente e più lentamente durante differenti porzioni della sua orbita, come risultato il pianeta gigante la sposta lievemente avanti ed indietro mentre essa gli ruota intorno.

Questo movimento si chiama librazione e gli scienziati hanno immesso le loro misurazioni in differenti modelli realizzati per comprendere come la luna sia organizzata al suo interno. Tra questi anche alcuni in cui Encelado è ghiacciato a partire dalla superficie fino al suo nucleo solido.

Matthew Tiscareno (Cassini participating scientist, SETI Institute, Mountain View, California) co-autore della pubblicazione: "Se la superficie ed il nucleo fossero connessi rigidamente tra loro, il nucleo fornirebbe così tanto peso morto e  l'oscillazione sarebbe di gran lunga inferiore rispetto a quanto abbiamo osservato. Ciò dimostra che deve esserci uno strato globale di liquido che separa la superficie dal nucleo".

Restano ancora sconosciuti i meccanismi che hanno impedito all'oceano di Encelado di congelare. Thomas ed i suoi colleghi hanno alcune ipotesi che necessitano di nuovi studi e che potrebbero aiutare a risolvere la questione. Tra queste anche la possibilità del tutto sorprendente che le forze di marea dovute alla gravità di Saturno possano generare molto più calore all'interno di Encelado di quanto fino ad ora ritenuto.

Insomma, piano piano conosciamo sempre meglio Encelado, passo dopo passo. I primi segni di sbuffi ghiacciati espulsi dalla luna furono scoperti nel 2005. Da allora tutta una serie di scoperte ci ha portati alla stupefacente conclusione che sotto la superficie ghiacciata di questo piccolo mondo c'è un vasto oceano che la ricopre completamente. Acqua liquida ed energia.

Il prossimo 28 Ottobre Cassini passerà nuovamente vicino ad Encelado, molto vicino, fino a 49 km dalla sua superficie.

Fonte dati, NASA.

4 commenti:

  1. peccato che la nasa abbia omesso che l'autore dell'articolo in cui per la prima volta si affermava la presenza di un oceano sotto la crosta fosse del professor Iess di Roma e abbia ricevuto anche il contributo del prof. Tortora dell'unibo

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  2. Dopo quest'ultima importante scoperta, ritenete Encelado più"stimolante" di Europa?
    Entrambe Lune ed entrambe con oceani sotto la superficie ed entrambi"riscaldati"..
    INSOMMA da chi partireste per Prima, per effettuare ulteriori indagini? ;-)

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    Risposte
    1. Europa.
      Molto più vicina alla Terra e con 3000 km di diametro contro 500 di Encelado.
      Luna più grossa vuol dire più risorse, più spazio, più calore e più possibilità di vita .
      Encelado con i suoi getti però è adatto a una missione di cattura di particelle stile Genesis o Stardust con rientro dei campioni sulla Terra.

      Ramiro

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    2. Per me non ci sono dubbi, io partirei dalla Terra!
      Ma forse Frà, tu sei già partito ...
      N'do stai? ... perchè mi fai l'occhiolino?

      Poi la prima tappa sarebbe Europa e se successivamente ho ancora le risorse necessarie proseguirei verso Encelado.
      Fatte queste, se ho ancora energia, torno sulla Terra e vado su qualche isola tropicale.
      Se non ho più energia, per favore venite a prendermi.

      Ma nel frattempo guardate la notevolissima immagine di Plutone, arrivata dalla sonda New Horizons, che ci mostra montagne come quelle terrestri.
      Oggi 18 settembre sta qui: A Plutonian Landscape
      Da domani si troverà nel relativo archivio della NASA: Astronomy Picture of the Day Archive

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