Cerca in News Spazio

lunedì 10 novembre 2014

Cometa "Siding Spring", le analisi delle astronavi Terrestri dopo l'incontro ravvicinato con Marte


NEWS SPAZIO :- Ricordate la cometa "C/2013 A1" detta anche "Siding Spring" ed il suo passaggio ravvicinato con Marte nella sera di Domenica 19 Ottobre? Eccola


Una flotta di astronavi Terrestri era pronta a studiare l'evento, una prima volta in assoluto.

Venerdì scorso si è svolta una conferenza stampa NASA in cui sono stati presentati un po' di dati sul flyby della cometa tra quelli ripresi da due sonde NASA, MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN) e Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), e dalla sonda Europea Mars Express.



Una prima osservazione comune alle tre sonde è che polvere e detriti della cometa hanno aggiunto temporaneamente un forte strato di ioni alla ionosfera di Marte, lo strato elettricamente carico dell'alta atmosfera del Pianeta.

Prima del flyby

Dopo il flyby

E' la prima volta in assoluto che è stato possibile osservare e documentare questo fenomeno, causa (passaggio di detriti) ed effetto (formazione temporanea di uno strato ionizzato). La prima volta in qualunque pianeta, Terra inclusa.

Incontrando Marte la polvere della cometa è stata vaporizzata nell'alta atmosfera, producendo un'impressionante pioggia di meteoriti, i quali hanno prodotto significativi cambiamenti anche se temporanei nell'alta atmosfera stessa.

MAVEN, l'ultimo arrivato in orbita intorno al Pianeta Rosso, ha studiato l'incontro con la cometa in due modi. Lo spettrografo Imaging Ultraviolet Spectrograph ha osservato l'intensa emissione ultravioletta di ioni di magnesio e di ioni di ferro nell'alta atmosfera in seguito alla pioggia di meteoriti.
Questa emissione ha dominato lo spettro ultravioletto di Marte per parecchie ore dopo il flyby, per poi dissiparsi entro i due giorni successivi. Mai sulla Terra è stata registrata un'emissione simile.

MAVEN è riuscito a campionare direttamente ed a determinare la composizine di alcune delle polveri nell'atmosfera. Le analisi effettuate dal Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer hanno rilevato otto differenti tipi di ioni metallici, inclusi sodio, magnesio e ferro


Si tratta della prima misurazione diretta della composizione della polvere di una cometa proveniente dalla nube di Oort, quella regione sferica di spazio che circonda il nostro Sole alla distanza compresa tra 5.000 e 100.000 UA (Unità Astronomiche), composta da oggetti ghiacciati che si ritiene siano il materiale "avanzato" dalla formazione del sistema solare.

Altrove, ma sempre in orbita intorno a Marte, lo strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionospheric Sounding), di fabbricazione congiunta USA ed Italia a bordo della sonda Europea Mars Express, ha osservato un'enorme incremento nella densità degli elettroni nella ionosfera poche ore dopo il passaggio della cometa nel punto di massimo avvicinamento a Marte

(Credit ASI/NASA/ESA/JPL/Univ. di Roma/Univ. of Iowa)

Il picco si è avuto ad un'altitudine sostanzialmente inferiore rispetto al normale picco di densità nella ionosfera Marziana e sembra essere il risultato di particelle fini della cometa che sono bruciate al contatto con l'atmosfera


Anche lo Shallow Subsurface Radar (SHARAD) a bordo della sonda MRO ha rilevato un aumento della ionosfera. Le immagini prodotte erano "sporche" dal passaggio dei segnali radar attraverso lo strato temporaneo di ioni creato dalla polvere della cometa.
Gli scienziati hanno usato queste sbavature per determinare che la densità degli elettroni della ionosfera nella zona notturna del pianeta (da dove sono state fatte le osservazioni) era tra 5 e 10 volte maggiore rispetto al solito.

Gli studi compiuti con la fotocamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) di MRO - una nostra vecchia amica! - hanno rivelato che il nucleo della cometa è più piccolo dei 2 km stimati.






Inoltre è stato calcolato che il periodo di rotazione del nucleo è di circa 8 ore, consistente con recenti osservazioni compiute dal telescopio spaziale NASA Hubble.

Il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) sempre a bordo di MRO ha osservato lo spettro della cometa alla ricerca di particolari composti chimici che potessero spiccare tra gli altri. Il team di missione ha dichiarato che lo spettro sembra mostrare una cometa polverosa, senza forti righe di emissione, almeno per quella che è la sensibilità dello strumento.


Ma non è finita, tutt'altro. Le analisi sei dati registrati continuano per cercare eventuali perturbazioni a lungo termine nell'atmosfera di Marte.

Ecco il video della Teleconferenza NASA



Immagini, credit NASA via Media Teleconference Visual.

Fonte dati, NASA.

1 commento:

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.