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mercoledì 29 aprile 2009

Missione spaziale ESA Herschel e Planck: partenza il 14 maggio 2009

(immagine, fonte ESA)

NEWS SPAZIO :- Piccolo aggiornamento sulla missione congiunta europea Herschel e Planck. Dopo le notizie dell'ultimo ritardo (vedi qui) adesso l'ESA comunica che sono stati completati i controlli addizionali sul razzo vettore Ariane 5 ECA.

Arianespace ed ESA hanno quindi definito una nuova data di lancio, il prossimo 14 maggio.

Nel frattempo la preparazione dei due satelliti continua allo spazioporto europeo di Kuorou in Guiana Francese. Ad Herschel e Planck è già stato fatto "il pieno" di idrazina. Sono stai alimentati anche i sistemi di raffreddamento di entrambi i satelliti.

Planck è già stato integrato all'interno del razzo Ariane 5, e adesso aspetta di essere ricoperto con il supporto per consentire di integrare Herschel.

martedì 28 aprile 2009

Le prossime missioni spaziali più significative

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Giusto per aggiornare la nostra scaletta ecco un elenco dei prossimi eventi di lancio per il prossimo futuro, con particolare attenzione alla Stazione Spaziale Internazionale, Space Shuttle e Soyuz.


06/05/2009 - Progress M01M/32P : distacco dalla ISS e deorbit
07/05/2009 - Progress M-02M/33P: lancio (razzo Soyuz-U)
11/05/2009 - STS-125/Atlantis : lancio missione di servizio (SM4) per Hubble
12/05/2009 - Progress M-02M/33P: aggancio con la ISS
27/05/2009 - Soyuz TMA-15/19S : lancio
29/05/2009 - Soyuz TMA-15/19S : aggancio con la ISS (FGB portello nadir)
05/06/2009 - Russian EVA-22 : attività extra-veicolare
10/06/2009 - Russian EVA-23 : attività extra-veicolare
13/06/2009 - STS-127/Endeavour : lancio
17/07/2009 - Progress M-02M/33P: distacco dalla ISS e deorbit
20/07/2009 - Soyuz TMA-14/18S : rilocazione (da SM aft a DC1)
24/07/2009 - Progress 34P : lancio
26/07/2009 - Progress 34P : aggancio con la ISS (SM portello aft)
06/08/2009 - STS-128/Discovery : lancio
01/09/2009 - H-IIB (JAXA HTV-1): tentativo di lancio per HTV-1 giapponese
07/09/2009 - H-IIB (JAXA HTV-1): attracco
30/09/2009 - Soyuz TMA-16/20S : lancio
02/10/2009 - Soyuz TMA-16/20S : aggancio
08/10/2009 - H-IIB (JAXA HTV-1): sgancio
11/10/2009 - Soyuz TMA-14/18S : distacco dalla ISS
15/10/2009 - Progress 35P : lancio
10/11/2009 - 5R/MRM2 : tentativo di lancio proton modulo di ricerca russo
12/11/2009 - STS-129/Atlantis : lancio
07/12/2009 - Soyuz TMA-17/21S : lancio
26/12/2009 - Progress 36P : lancio
03/02/2010 - Progress 37P : lancio
??/02/2010 - STS-130/Endeavour : tentativo di lancio (Node-3 + Cupola)
11/02/2010 - STS-131/Atlantis : tentativo di lancio
02/04/2010 - Soyuz TMA-18/22S : lancio
08/04/2010 - STS-132/Discovery : tentativo di lancio (MRM1)
27/04/2010 - Progress 38P : lancio
29/05/2010 - Soyuz TMA-19/23S : lancio
31/05/2010 - STS-133/Endeavour : tentativo di lancio
??/06/2010 - ATV2 : lancio su Ariane 5
25/06/2010 - Progress 39P : lancio
11/08/2010 - Progress 40P : lancio
29/09/2010 - Soyuz TMA-20/24S : lancio
??/12/2011 - Proton : lancio
19/10/2010 - Progress 41P : lancio
??/12/2011 - Proton : lancio 3R Multipurpose Laboratory Module (MLM) w/ERA

L°esplorazione della nostra Terra continua: il satellite SMOS

(Immagine, fonte ESA)

NEWS SPAZIO :- Come preannunciato all'inizio dell'anno, il 2009 è molto denso di attività per l'Europa spaziale. Dopo il lancio di GOCE è il turno adesso di una altro "esploratore" del nostro pianeta, il satellite SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity, letteralmente Umidità del Suolo e Salinità dell'Oceano).

L'Agenzia Spaziale Europea ha individuato nel giorno 9 settembre 2009 la data di lancio della missione. Il satellite SMOS, da circa un anno conservato nella sede della Thales Alenia Space nel sud della Francia, è stato presentato ai giornalisti lo scorso 24 aprile.
Dopo una serie di test, il 25 maggio prossimo si terrà la Flight Acceptance Review per dare l'OK per le fasi successive: l'invio di SMOS al cosmodromo di Plesetsk nella Russia del Nord, nuovi test e la preparazione al lancio.

SMOS consiste di una piattaforma chiamata Proteus, fornita dall'Agenzia Spaziale Francese (CNES), che ospita lo strumento MIRAS (Microwave Imaging Radiometer using Aperture Synthesis) sviluppato dalla EADS-CASA Espacio in Spagna.

Si tratta della prima missione a portare nello spazio un radiometro interferometrico in 2D in orbita polare. E' questo l'aspetto tecnologicamente più innovativo ed importante, la nuova modalità di osservazione della Terra dallo spazio.
Le informazioni sia dell'umidità del suolo che della salinità degli oceani saranno rilevate catturando le immagini prodotte dall'emissione di radiazioni a microonde alla frequenza di 1,4 GHz (L-band) da un'altitudine di 763 km.

Tramite MIRAS SMOS misurerà le concentrazioni di umidità nel suolo e di salinità negli oceani per fornire una maggiore comprensione del ciclo dell'acqua e di come le variazioni climatiche potrebbero interessare gli schemi di evaporazione sugli oceani e sulle terre emerse. I dati di salinità nella superficie delle acque oceaniche daranno inoltre nuove informazioni sulla circolazione oceanica, importante per la modellazione del clima.

Sebbene il suolo della nostra Terra trattenga una piccola percentuale di tutta l'acqua, la sua umidità ha un ruolo importante nel ciclo dell'acqua globale. Fino ad ora le misurazioni sono scarse e nuovi dati servono per capire meglio questo evento, e ciò a sua volta è fondamentale per migliorare i processi di previsione del clima, inclusi gli eventi estremi del nostro pianeta.

Anche le misurazioni della salinità oceanica sono piuttosto rare. Solamente una piccola porzione degli oceani viene monitorata regolarmente. La salinità e la temperatura determinano la densità dell'acqua di mare, la quale è un fattore importante per le correnti oceaniche.
E queste, a loro volta, giocano un ruolo cruciale per la moderazione del clima, ad esempio trasportando il calore dall'equatore ai poli.

Come obiettivo secondario SMOS fornirà osservazioni sulle regioni ricoperte di neve e ghiaccio per contribuire agli studi della criosfera.

A questo indirizzo vi segnalo un video ESA sulla missione SMOS davvero interessante
http://a1862.g.akamai.net/7/1862/14448/v1/esa.download.akamai.com/13452/mpeg/smos_web_movie.mpg

lunedì 27 aprile 2009

Aperta la selezione per esperimenti a Gravità Zero, by ESA

(Immagine, fonte ESA)

NEWS SPAZIO :- L'Education Office dell'Agenzia Spaziale Europea ha aperto la selezione rivolta agli studenti europei per compiere esperimenti a gravità zero a bordo dell'aereo Airbus A300 (l'unico presente in Europa), nella sua campagna di voli parabolici.

Il programma, dal nome "Fai volare la tua tesi! – Un'esperienza da astronauti", prevede che siano selezionati vari esperimenti scientifici proposti da studenti universitari nell'ambito della propria tesi di laurea master, di dottorato o all'interno di un programma di ricerca.

Gli esperimenti selezionati saranno eseguiti in volo, in ambiente di microgravità, appunto all'interno dell'Airbus A300 nell'autunno del 2010 a Bordeaux, in Francia. Saranno effettuati tre distinti voli parabolici.

I gruppi di ricerca che intendono partecipare si devono iscrivere al portale dei progetti didattici dell'ESA (ESA Education Office's Projects Portal) entro il 22 giugno 2009.

Entro l'anno, l'Education Office dell'ESA intende lanciare altre iniziative per offrire l'opportunità di compiere esperimenti su altre piattaforme di ricerca sulla gravità, come drop tower e centrifughe.

Dal 1997 l'Airbus A300 di nome "Zero-G" è stato utilizzato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), dall'Agenzia Spaziale Francese (CNES), dall'Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) e da partner industriali per ricreare le condizioni di microgravità per scopi scientifici. Esso è gestito dalla società Novespace, una sussidiaria di CNES. Normalmente l'ESA effettua ogni anno due campagne di volo. Durante ogni volo vengono compiute circa trenta parabole, e durante ciascuna di esse si hanno circa 22 secondi di gravità zero.

Ecco il sito ESA con l'articolo originale
http://www.esa.int/esaCP/SEMYHAANJTF_Italy_0.html

Le spettacolari immagini 3D di Marte, la regione Ariadnes Colles


NEWS SPAZIO :- Tra le tante affascinanti "stranezze" di Marte vi sono i suoi "Chaotic terrains", aree della superficie dove vi sono accumuli di rocce di varie dimensioni in modo apparentemente disordinato, caotico. Su Marte questo è un fenomeno abbastanza diffuso.

Le immagini pubblicate in questo post mostrano la regione Ariadnes Colles, nelle highlands del sud, e sono state riprese il 16 aprile 2007 dalla High Resolution Stereo Camera a bordo della sonda europea Mars Express (la risoluzione al suolo è di circa 13 metri/pixel).

La regione si estende per pressappoco di 180 x 160 chilometri quadrati, con rocce che variano di dimensione da 1 a 10 km. Alcune delle più grandi possono arrivare anche ad un'altezza di 300 metri.

Al contrario di altri regioni simili, come ad esempio Iani Chaos, Ariadnes Colles non è considerata una zona in cui anticamente vi fosse stata una sorgente d'acqua. Non è ancora stabilito se essa si sia formata in seguiti all'azione dell'acqua o del vento.

Sulla destra è visibile un grande cratere da impatto, dal diametro di 30 Km e profondo 1,2 Km. Al suo interno ha trovato posto un altro cratere da impatto, più giovane e più "piccolo", dal diametro di appena 10 Km.

La vista prospettica qui sotto è stata calcolata dal DTM (Digital Terrain Model) generato a partire dai dati dei due canali stereo.


Quest'ultima immagine è in 3D, un anaglifo della stessa regione. Guardatelo con gli occhiali per la visione 3D, quelli con una lente rossa ed una blu. Ed in ogni caso cliccate sulle foto per ammirarle alla loro massima risoluzione.


Io dico che è uno spettacolo impressionante, vero?

Immagini, fonte ESA/ DLR/ FU Berlin (G. Neukum).

domenica 26 aprile 2009

Testati con successo i razzi di spinta per la nave spaziale Dragon di SpaceX

(Immagine, fonte Space X)

NEWS SPAZIO :- Ecco un altro passo avanti nel processo che sta avvicinando lo spazio al settore privato. Questa settimana, nella sua Test Facility in Texas, la società Space Exploration Technologies (SpaceX) ha ultimato i rigorosi test di qualificazione per i razzi Draco, i propulsori per la navetta spaziale Dragon.
Tra le serie di test vi sono state 42 accensioni in camera a vuoto con più di 4600 impulsi di lunghezza variabile, per un totale di più di 50 minuti di accensione.

Dragon utilizzerà un totale di 18 razzi di spinta Draco per compiere le operazioni di manovra, controllo dell'assetto e per dare inizio alle operazioni di ritorno a Terra.

I razzi di spinta Draco consentiranno alla navetta Dragon di effettuare manovre in prossimità della Stazione Spaziale Internazionale, come dice Tom Mueller, VP Propulsion di SpaceX: "I razzi Draco consentono a Dragon di manovrare in prossimità della ISS in preparazione per l'ancoraggio o per l'aggancio. Il massimo controllo durante queste procedure è critico per la sicurezza della Stazione e dei suoi abitanti".

I propulsori Draco generano poco più di 40 Kg di spinta utilizzando propellente che può essere stivato e durare a lungo in orbita, tale da consentire a Dragon di restare operativa in orbita ed agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale fino ad un anno.

La capsula Dragon effettuerà il suo primo volo quest'anno, come parte del programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services) della NASA. Space X è infatti una delle due società adessersi aggiudicata un contratto NASA per il rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale (vedi qui).

sabato 25 aprile 2009

Missione Shuttle Atlantis STS-125: anticipata di un giorno

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Parliamo della prossima missione Shuttle Atlantis STS-125, l'ultima missione di servizio al telescopio spaziale Hubble.

A seguito di un meeting svoltosi al Johnson Space Center, i manager NASA hanno deciso di formalizzare una Change Request per anticipare di un giorno la data di lancio della missione, e portarla quindi dal 12 all'11 maggio alle ore 02:01:49 PM (20:01:49 ora italiana). Giovedì prossimo si terrà il Flight Readiness Review (FRR) per confermare ufficialmente la nuova data di lancio.

Anticipare di un giorno significa avere una finestra di lancio più grande, con tre opportunità di decollo per lo Shuttle, per l'appunto l'11, il 12 ed il 13.
Il punto è che se Atlantis non riuscisse a decollare all'interno della sua finestra di lancio occorrerebbe rimandare la missione almeno fino al 22 maggio. Questo per via di una operazione militare già in precedenza programmata dal 13 al 19 all'Air Force Eastern Range, l'agenzia che fornisce supporto per la telemetria ed il tracciamento di tutti i razzi lanciati dalla Florida. Inoltre per il 20 maggio è schedulato il lancio di un razzo Delta IV.

Per quanto riguarda poi i possibili maggiori rischi di incidente nello spazio a causa dei detriti spaziali, inizialmente era stata calcolata una probabilità di 1 su 185, appena al di sopra della soglia di 1/200 ritenuta accettabile dalle linee guida NASA per una missione Shuttle. Nuovi calcoli più dettagliati hanno però verificato che la probabilità di un incidente durante la missione Atlantis è più bassa, pari a 1/221.

Inoltre, proprio per ridurre ulteriormente i rischi, non appena Atlantis terminerà la riparazione e rilascerà nuovamente Hubble nello Spazio, abbasserà subito la propria orbita.


Poiché Hubble è posizionato in un'orbita più alta e con una differente inclinazione orbitale rispetto alla Stazione Spaziale Internazionale Atlantis non avrebbe alcuna possibilità di raggiungere la ISS se ce ne fosse bisogno. A questo proposito, come piano di backup, lo shuttle Endeavour è pronto nella rampa di lancio 39B del Kennedy Space Center per correre in soccorso di Atlantis se ce ne fosse la necessità, come già visto qui.

venerdì 24 aprile 2009

La Russia pronta ad aiutare la Corea del Nord nel suo programma Spaziale

NEWS SPAZIO :- Ecco un altro pezzo di informazione che si colloca nella vicenda asiatica della Corea del Nord e del suo dichiarato programma spaziale (vedi qui, qui e qui).

In una piccola nota pubblicata nel sito web dell'agenzia di stampa Itar-Tass, questa, viene riportato che la Russia sarebbe pronta ad iniziare a lavorare con la Corea del Nord affinché quest'ultima possa essere in grado di lanciare i propri satelliti con l'aiuto di razzi russi.

Questo è quanto avrebbe dichiarato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov dopo aver parlato con il suo collega della Corea del Sud Yu Myung-hwan.

Le sue parole: "La Russia coopera con molti paesi nel settore aerospaziale, incluso il lancio di satelliti mediante nostri lanciatori, incluso con la Corea del Sud. Siamo pronti a a sviluppare progetti simili con la Corea del Nord".

giovedì 23 aprile 2009

Himiko, il gigantesco mistero all°inizio del tempo e dell°universo

(Immagine, fonte M. Ouchi et al.)

NEWS SPAZIO :- Guardare il cielo con un telescopio è un po' come fare un viaggio nel tempo, nel vero senso della parola. Sì perché ciò che noi vediamo quando ad esempio guardiamo una stella è la luce che essa ha generato e che raggiunto i nostri occhi. Ma la luce, "radiazione elettromagnetica nello spettro del visibile", per arrivare dalla stella che l'ha generata a noi impiega del tempo. Quanto? Dipende dalla sua distanza da noi: più lontana è e più tempo ci impiegherà.
La luce viaggia ad una velocità tremendamente grande, eppure non è infinita. Un fascio di luce percorre circa 300.000 chilometri ogni secondo, e quando guardiamo una stella che dista da noi 1000 anni luce ciò che guardiamo è la luce che ha viaggiato 1000 anni prima di raggiungere i nostri occhi, e che quindi ci mostra come tale stella appariva 1000 anni fa.

Il nostro sole dista da noi "appena" otto minuti luce, e quando lo guardiamo la luce che colpisce i nostri occhi è stata "creata" otto minuti prima, ed ha viaggiato nello spazio per tutto questo tempo prima di interagire con la nostra retina.

Tutto questo per dire che più lontano ci spingiamo nello spazio, grazie ai nostri telescopi, e più lontano nel tempo noi andiamo. La notizia che voglio presentare è la scoperta da parte di un gruppo di astronomi di un oggetto gigantesco e misterioso, un oggetto che esisteva in un tempo quando il nostro universo aveva solamente 800 milioni di anni. Usando i dati di vari telescopi si è potuto guardare così lontano nel tempo e scoprire questo oggetto che si estende per una dimensione di 55.000 anni luce (la lunghezza è comparabile al raggio della nostra galassia).

Gli scienziati sono sbalorditi più di noi. Non riescono ancora a comprendere di cosa si tratti, tanto che si riferiscono ad esso chiamandolo "blob", anche se gli è stato dato il nome di Himiko, una misteriosa e leggendaria regina giapponese. Sebbene siano stati utilizzati i migliori telescopi del mondo il mistero resta totale. Proprio perché si tratta di uno degli oggetti più distanti mai osservato prima, la debolezza della sua immagine non è sufficiente per determinarne la sua composizione.

Si potrebbe trattare di gas ionizzato "energizzato" da un super massiccio buco nero, di una galassia primordiale con un grande accumulo di gas, oppure potrebbe trattarsi di una collisione di due giovani galassie, o magari un super vento proveniente da un processo intensivo di formazione di stelle. Potrebbe anche essere una galassia gigante con una massa pari a 40 miliardi di soli.

Masami Ouchi, l'autore principale dello studio condotto agli osservatori del Carnegie Institution di Pasadena (California) e che ha guidato un team internazionale di astronomi (US, Giappone e Regno Unito): "Più lontano guardiamo nello spazio, più lontano andiamo indietro nel tempo. Sono molto sorpreso da questa scoperta. Non avrei mai immaginato che potesse esistere un oggetto così grande in quella prima fase della storia dell'Universo. In accordo con il modello 'concordance model of Big Bang cosmology' i piccoli oggetti si formano per primi, e poi si uniscono per produrre sistemi più grandi. Questo Blob aveva la dimensione tipica delle galassie odierne quando l'età dell'universo era di circa 800 milioni di anni, solamente il 6% dell'età che ha adesso!"

I blob scoperti fino ad ora erano stati individuati ad una "distanza-temporale" tipica di quando l'Universo aveva tra i 2 ed i 3 miliardi di anni. Himiko è localizzato in un punto di transizione nell'evoluzione dell'Universo stesso, un punto chiamato "reionization epoch", il quale si trovava nel bel mezzo dell'alba cosmica, nell'epoca che andava da 200 milioni ad 1 miliardo di anni dopo il Big Bang (durante questo periodo l'idrogeno neutro iniziò a formare quasar, stelle e le prime galassie).

Gli astronomi sondano questa era alla ricerca di specifiche tracce di idrogeno dalla dispersione dei fotoni creati dalle nuvole ionizzate di gas.

Il team aveva inizialmente "visto" Himiko tra 207 candidate galassie lontane, individuate sulle lunghezze d'onda del visibile. Ma con successive osservazioni spettroscopiche la distanza è risultata essere 12,9 miliardi di anni.

La ricerca è pubblicata nel numero del 10 maggio 2009 di The Astrophysical Journal. Il lavoro è stato finanziato dalla NASA attraverso il JPL/Caltech, il Department of Energy, ed il Carnegie Institution. L'attività è basata in parte su dati collezionati al Subaru Telescope (National Astronomical Observatory del Giappone), il W.M. Keck Observatory (California Institute of Technology / University of California / NASA), lo Spitzer Space Telescope (JPL / NASA), i Magellan telescopes (Carnegie Institution, Harvard University, MIT, University of Michigan, University of Arizona) e lo United Kingdom Infrared Telescope (Joint Astronomy Centre per conto del Science and Technology Facilities Council UK).

A proposito: la righetta in basso a destra nell'immagine indica una estensione di 10.000 anni luce (kly, kilo light year)!

mercoledì 22 aprile 2009

Luna piena ripresa dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Scienza per immagini. Ecco un'altra bellissima fotografia della Luna piena sopra il profilo dell'orizzonte terrestre ripresa dallo spazio, in particolare dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Il fotografo è il comandate dell'equipaggio n.ro 10 (Expedition 10) l'astronauta Leroy Chiao, durante la sua permanenza nella stazione dall'ottobre 2004 fino ad aprile 2005.

Nei suoi sei mesi in orbita ha effettuato più di 24.000 foto della Terra. A questo indirizzo vi è la sua "Top ten"
http://www.nasa.gov/mission_pages/station/multimedia/chiao_top10_gallery.html

Fate click con il mouse sulla foto per vederla alla sua massima risoluzione. Non è uno spettacolo?

Quarto Test Flight per WhiteKnight2, by Virgin Galactic!

(Immagine, fonte Virgin Galactic)

NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare di Virgin Galactic. Si è svolto ieri il quarto volo di test per la nave madre WhiteKnight2. Il decollo è avvenuto dal Mojave air and spaceport alle 08:08 ora locale ed è durato quattro ore, fino alle 12:08.

WhiteKnight2 è il carrier della navetta spaziale suborbitale SpaceShip2, attualmente in costruzione, e che avrà la capacità di effettuare voli suborbitali con un equipaggio di sei passeggeri.
In questo volo è stata raggiunta l'altitudine massima pari a 6.100 m (20.000 ft), e la velocità di 259 Km/h (140 kt). Continua la fase di testing del sistema nelle aree del decollo a "peso lordo", centro di gravità e forza G.

Durante uno dei test ("touch and go", atterraggio e ripartenza) si è verificato un lieve colpo alla coda, in particolare durante la fase di "touch", probabilmente dovuto ad una raffica di vento. Nonostante il piccolo incidente il test è regolarmente continuato. Virgin Galactic non ha rilasciato alcun commento al riguardo.

E' programmato un volo dimostrativo di WhiteKnight2 per il prossimo 27 luglio, all'Experimental Aircraft Assocation's AirVenture air show in Oshkosh, Wisconsin.

Per avere informazioni sui precedenti voi di test della nave madre di Virgin Galactic e per conoscerne gli aggiornamenti consultate la sezione dedicata su questo blog, a questo link

http://newsspazio.blogspot.com/search/label/Virgin%20Galactic


martedì 21 aprile 2009

Una nuova immagine °immortale° del telescopio spaziale Hubble

(Immagine, fonte NASA, ESA and the Hubble Heritage Team, STScI/AURA)

NEW SPAZIO :- Per celebrare i 19 anni dal lancio del telescopio spaziale NASA/ESA Hubble (a bordo dello Space Shuttle Discovery nel 1990) è stata rilasciata questa particolarissima immagine a dir poco spettacolare, che ritrare un sistema di galassie noto come ARP 194 che interagiscono tra loro e sembrano formare una "fontana cosmica" di stelle, gas e polvere della lunghezza di più di 100.000 anni luce.

In questi 19 anni Hubble non ha mai smesso di stupirci rivelando ai nostri occhi la meravigliosa varietà del nostro universo. In questa immagine, sembra che le due galassie di sopra (relativamente all'immagine) abbiano una "perdita d'acqua", raccolta poi dalla galassia di sotto. In realtà il flusso blu/azzurro è un braccio periferico della galassia superiore "stiracchiato" verso il basso e pieno di nuove stelle blu.

Si osservano i due nuclei delle due galassie in alto mentre si fondono insieme. Il collegamento blu con la terza galassia in basso è però solamente illusorio. In realtà quest'ultima è nello sfondo e non interagisce in nessun modo con le due galassie in alto.


La particolarità eclatante di questo gruppo di galassie è proprio la "fontana blu", la quale contiene ammassi di super stelle che a loro volta potrebbero avere all'interno dozzine di ammassi di giovani stelle. Il tutto si è formato come risultato delle interazioni delle due galassie in alto.

Le forze gravitazionali coinvolte in un processo di questo tipo sono in grado di aumentare la velocità di formazione di nuove stelle dando così luogo ad esplosioni brillanti di nuove stelle.
I dettagli delle interazioni tra galassie sono, come è facile intuire, processi complessi. Facendo riferimento ad ARP 194 è probabile che il sistema di galassie fosse stato scisso da precedenti collisioni e/o incontri ravvicinati provocando la distorsione della forma di tutte le galassie coinvolte.

Il sistema ARP 194 è situato nella costellazione di Cefeo, a circa 600 milioni di anni luce dalla Terra.

Hubble ha catturato questa immagine incredibile mediante la sua Wide Field Planetary Camera 2 all'inizio di Gennaio 2009. Cliccate dentro l'immagine per vederla alla sua massima risoluzione.

Le osservazioni compiute da Hubble nei suoi 19 anni di attività sono più di 800.000, durante le quali ha studiato più di 29.000 oggetti celesti ed ha scattato più di 570.000 immagini.

Ancora °reset° ed °amnesia° per il computer del rover marziano Spirit

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :- Continuano i problemi per il piccolo rover NASA MER (Mars Exploration Rover) Spirit.

Dopo tre giorni ininterrotti di attività senza incidenti comandate direttamente da Terra, lo scorso 17 aprile il piccolo robot ha avuto un temporaneo problema di memoria. In altre parole Spirit ha dato errore nella registrazione di informazioni nella sua memoria Flash, un tipo di memoria che mantiene i dati anche senza alimentazione elettrica (un po' come se fosse un hard disk, con la differenza che la memoria flash è composta da chip di memoria "allo stato solido", senza nessuna parte in movimento, al pari delle normali chiavette usb). Negli ultimi 10 giorni Spirit ha avuto tre eventi di "amnesia", più uno lo scorso 25 gennaio.

Inoltre sabato 18 aprile il rover ha nuovamente resettato il proprio computer, similmente a quanto aveva già fatto per ben due volte la settimana prima.
Gli ingegneri sono al lavoro per scoprire le cause di questo comportamento. Pare comunque che non vi siano connessioni tra le amnesie ed i reboot.

Il reset più recente ha messo Spirit nello stato di "autonomous operations mode", nel quale il rover stesso adotta le procedure automatiche per mantenersi attivo. Questo per tutta la domenica scorsa. Adesso il team di missione a Terra, al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena in California, sta pianificando le operazioni per riprendere il controllo da Terra e continuare così le attività di diagnostica del robot.

Sharon Laubach, capo al JPL del rover sequencing team (che sviluppa e controlla i comandi per il rover) ha dichiarato: "Stiamo procedendo con cautela, e siamo incoraggiati dal sapere che Spirit è stabile in termini di energia elettrica e condizioni termiche, e che per più di una settimana sta rispondendo a tutte le sessioni di comunicazione".

Spirit ed Opportunity sono in attività su Marte da più di cinque anni. Alla missione primaria, della durata di tre mesi, si sono aggiunte molte estensioni, durante le quali i due rover hanno continuato con le loro investigazioni scientifiche. In questi anni vi sono stati anche problemi, risolti brillantemente dal team di ingegneri della missione.

Prendiamo ad esempio il caso dell'ultimo problema nell'utilizzo della memoria permanente di Spirit. Se verrà stabilito che tale memoria flash non potrà più essere considerata affidabile, allora sarà possibile progettare una soluzione che utilizzi la memoria RAM del rover (128 MB), più che sufficiente per memorizzare dati tra una comunicazione a Terra e la successiva.

Aggiungo io che trattandosi di memoria RAM, e quindi volatile, se prima di fare l'upload a Terra Spirit fa nuovamente reboot, allora la RAM si cancella e vengono perduti tutti i dati. Del resto se rimane solo la RAM occorre usarla!

lunedì 20 aprile 2009

Nuovo ritardo nel lancio dei satelliti ESA Herschel e Planck

NEWS SPAZIO :- Piccolo aggiornamento sulla missione europea congiunta Herschel e Planck.

A seguito di un'anomalia scoperta durante i test di un modulo identico ad uno installato nel razzo vettore Ariane 5, la società Arianespace ha deciso di rimandare di alcuni giorni l'inizio della missione Herschel-Planck per condurre nuovi test.

I due satelliti restano al sito di lancio nello spazioporto europeo a Kourou in Giuana francese. La nuova data di lancio sarà comunicata quanto prima.

domenica 19 aprile 2009

Ancora spettacolari paesaggi da Marte, by MRO!


NEWS SPAZIO :- Ancora Scienza per immagini. Ancora riprese spettacolari da Marte. La nostra amica in questo viaggio è sempre la sonda NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), ed in particolare la telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment).

Il team di missione ha rilasciato nuove immagini. La prima in alto mostra un pezzo del cratere Central Peak nella regione Nili Fossae. Qui sotto invece le dune Gypsum nella regione del polo nord del Pianeta Rosso.


Ecco adesso depositi stratificati con varie tonalità cromatiche nel Southern Mid-Latitude Crater Floor.


Sono immagini ad alta risoluzone, quindi cliccate all'interno di esse per vederle meglio.

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

sabato 18 aprile 2009

Una possibilità per un nuovo turista spaziale sul volo Soyuz TMA-16

NEWS SPAZIO :- Si era parlato, e se ne continua a parlare spesso, che dopo il volo spaziale di Charles Simonyi iniziato lo scorso 26 marzo, non ci sarebbe più stata possibilità di far volare altri turisti spaziali verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Secondo invece questo articolo di ieri del sito web MosNews.com le cose starebbero diversamente. Addirittura sarebbe l'Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos) a dire che potrebbe esserci un posto libero per un turista spaziale nella prossima missione Soyuz TMA 16 (immagine, fonte NASA TV).

Vitaly Davydov, Deputy Head della Roscosmos ha dichiarato: "Il nuovo membro della missione potrebbe essere un cosmonauta professionista russo o un turista spaziale. Siamo stretti con i tempi e per i primi di maggio dobbiamo prendere una decisione". Davydov ha inoltre aggiunto che la Roscosmos ha contattato la società americana Space Adventures, la quale sta urgentemente cercando un possibile candidato per il volo.

Il meraviglioso spettacolo di due Space Shuttle contemporaneamente pronti al decollo

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Si avvicina il 12 maggio, data del lancio della missione Space Shuttle Atlantis STS-125. Dopo tanti ritardi finalmente il telescopio spaziale Hubble riceverà l'ultima missione di servizio per un nuovo "Upgrade". Guardate qui i dettagli della missione

http://newsspazio.blogspot.com/2008/09/la-missione-shuttle-sts-125-atlantis-va.html

Atlantis è posizionato nel Launch Pad 39A del NASA Kennedy Space Center in Florida, "ready to lift off".

Ieri, 17 aprile 2009, anche lo Shuttle Endeavour ha completato l'operazione di rollout (il trasferimento dall'edificio VAB di assemblaggio alla rampa di lancio), posizionandosi "vicino" ad Atlantis, al Launch Pad 39B.

Lo Shuttle Endeavour è programmato per la missione STS-127 verso la Stazione Spaziale Internazionale il prossimo 13 giugno 2009, ma è pronto adesso sulla rampa di lancio come misura di sicurezza per la missione Atlantis.
Nell'eventualità in cui ci fosse bisogno di una missione di soccorso per gli astronauti lo Space Shuttle Endeavour decollerà come STS-400.

Solamente dopo che verrà dichiarato che non ci sarà più bisogno di una missione di soccorso, e solo allora, il Discovery verrà spostato dal Launch Pad 39B al Launch Pad 39A in preparazione per la propria missione STS-127.

Questa è l'ultima volta che sarà possibile ammirare due Space Shuttle contemporaneamente "in rampa", prima della fine del programma spaziale Shuttle.

Cliccate sull'immagine. Non è uno spettacolo meraviglioso?

venerdì 17 aprile 2009

Il robot DEXTRE nuovamente operativo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Stazione Spaziale Internazionale. Dei vari sistemi robotici a bordo parliamo nuovamente di Dextre, il manipolatore Special Purpose per movimenti "fini", realizzato dall'Agenzia Spaziale Canadese, il cui nome tecnico è proprio SPDM (Special Purpose Dexterous Manipulator).

Informazioni dettagliate sul robot le trovate in questo post
http://newsspazio.blogspot.com/2008/07/i-robot-spaziali-della-iss-parte-6-mss.html

Alla fine dello scorso anno si era verificato un problema alla Power Switching Unit (PSU) di Dextre. La notizia è che adesso il robot è nuovamente operativo. Gli ingengeri responsabili hanno completato tutta una serie di controlli e verifiche.

Il 9 e 10 aprile scorsi il controllo a Terra ha operato Dextre per verificare le capacità di manovra del Braccio 1 per sequenze di precisione. Nella configurazione in cui SPDM è ancorato all'End Effector di SSRMS, sono stati verificati anche la ORU (On-orbit Replacement Unit) sempre del Braccio 1 e la fotocamera OTCM (Tool Change-out Mechanism).

Le prove hanno avuto successo, dimostrando così che manovre che implicano distanze minime di 2 millimetri possono essere eseguite con capacità di controllo e precisione.

Più avanti nell'anno, nel settembre 2009, è previsto il primo compito da svolgere proprio con Dextre: la rimozione e sostituzione (R&R, Removal and Replacement) di un RPCM (Remote Power Control Module) nella Stazione.

Per avere informazioni su tutti dispositivi robotici presenti nella Stazione Spaziale Internazionale consultate qui
http://newsspazio.blogspot.com/2008/08/i-robot-spaziali-della-iss-indice.html

Kepler cattura le sue prime immagini, milioni di stelle!


NEWS SPAZIO :- La scorsa settimana Kepler aveva aperto il suo occhio. Adesso la missione Kepler ha rilasciato le sue prime immagini che mostrano la zona target del cielo in cui Kepler andrà alla ricerca di pianeti extra-solari simili alla Terra.

La "zona di caccia" si trova nella regione delle costellazioni Cygnus e Lyra della nostra galassia ed è mostrata dalla prima immagine pubblicata qui sopra. Si stima che all'interno di tale regione vi siano 4,5 milioni di stelle, delle quali più di 100.000 sono state selezionate come candidate per l'attività di Kepler. Questa immagine è stata catturata il giorno 8 aprile 2009, un giorno dopo la rimozione del coperchio protettivo dal telescopio di bordo.


L'area in basso a destra dell'immagina appare più luminosa perché è più vicina al piano galattico e quindi è più "densa" di stelle. L'area in alto a sinistra è all'opposto e quindi appare più scura in quanto vi sono meno stelle.

Le linee scure che formano la griglia nell'immagine mostrano come il piano focale è disposto nella fotocamera di Kepler, 95 megapixel distribuiti in 42 CCD, accoppiati a due a due per formare moduli quadrati. Le linee scure più fini mostrano la separazione tra due CCD accoppiati.

Nell'immagine sono evidenziate in giallo anche un ammasso di stelle note (NGC 6791), ed una stella che possiede un eso-pianeta già scoperto in precedenza (TrES-2). NGC 6791 è "vecchio" di 8 miliardi di anni e dista da noi ben 13.000 anni luce. E' chiamato un "ammasso aperto" (open cluster) perchè le sue stelle sono poco legate tra loro ed hanno iniziato a distanziarsi l'una con l'altra. TrES-2 è un pianeta gassoso molto caldo "tipo-Giove".

Al seguente link troverete la stessa immagine alla risoluzione massima. La dimensione è di 5MB, ma andate a vederla: ne vale la pena!

http://www.nasa.gov/images/content/330044main_KeplerFOVsmall.jpg

La seconda immagine pubblicata qui sotto


è uno zoom in una piccola porzione del campo di visuale di Kepler, appena lo 0,2% di esso, in cui viene mostrato proprio l'ammasso aperto NGC 6791.

"Abbiamo speso anni nella progettazione di questa missione, ed essere in grado adesso di vedere attraverso i suoi occhi è tremendamente emozionante", sono le parole di Eric Bachtell, il capo di ingegneria sistemi di Kepler alla Ball Aerospace & Technology Corp. in Boulder, Colorado. Bachtell lavora alla progettazione, sviluppo e test di Kepler da nove anni.

Ma la caccia non è ancora iniziata. Kepler infatti è ancora in fase di calibrazione e test. Dobbiamo aspettare ancora un paio di mesi.

Le altre immagini pubblicate dalla NASA, da scaricare anche in alta risoluzione le trovate qui
http://www.nasa.gov/mission_pages/kepler/multimedia/20090416.html

Per tutti i dettagli della missione Kepler consultate qui
http://newsspazio.blogspot.com/2009/01/la-missione-del-telescopio-spaziale.html

Per essere sempre aggiornati date un'occhiata alla sezione del blog dedicata alla missione kepler, qui
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/kepler

Immagini, fonte NASA/Ames/JPL-Caltech.

giovedì 16 aprile 2009

Tempeste di polvere su Marte: le sonde MER in allerta!

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/MSSS)

NEWS SPAZIO :- Su Marte ci stiamo avvicinando ad un periodo in cui sono molto probabili tempeste di polvere, un bel problema per le sonde MER (Mars Exploration Rover) Spirit ed Opportunity.

Il prossimo 21 aprile Marte si troverà nel punto della sua orbita più vicino al sole. Un mese dopo, l’equinozio marziano segnerà l’inizio dell’estate nell’emisfero sud. Il riscaldamento dell’atmosfera che ne seguirà renderà le successive settimane il periodo dell’anno più propizio per il verificarsi di tempeste di polvere, potenti abbastanza per mettere in difficoltà le piccole sonde terrestri.

Le parole di Bill Nelson, capo dell’engineering team per Spirit ed Opportunity del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California): “Poiché i rover sono alimentati dall’energia solare, la polvere nell’atmosfera è estremamente importante per noi”.

La settimana scorsa il computer di Spirit si è resettato per ben due volte. Si tratta di un comportamento molto strano che è sotto studio da parte dei tecnici, e che però non è assolutamente legato agli effetti della polvere. Spirit ha ricevuto da Terra i comandi per trasmettere nei prossimi giorni maggiori dati di diagnostica, per aiutare a capire le ragioni del reboot.

Dopo vari mesi di aria relativamente pulita, l’aumento della foschia in Marzo ha ridotto di circa il 20% l’energia elettrica generata giornalmente da Spirit, e del 30% per quanto riguarda Opportunity.

Questa foschia diffusa proviene da una tempesta “regionale” che ha diffuso parecchia polvere nei cieli a sud dei rover. Attualmente nelle zone dove si trovano i due robot le condizioni sono più miti, e comunque migliori rispetto alle peggiori condizioni che avevano incontrato nel luglio 2007 (circa un anno marziano fa) quando la polvere nell’aria aveva bloccato più del 99% della luce solare (diretta).


Entrambi i rover puntano le loro fotocamere verso il sole ogni giorno, per controllare la “pulizia” dell’aria. Queste misurazioni consentono al team a Terra di compiere stime su quanta energia elettrica potrà essere generata per il giorno successivo. Altre informazioni di aiuto provengono dall’orbita marziana, in particolare dalle sonde NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) – ormai una cara amica di questo blog – e da Mars Odyssey.

La Mars Color Imager a bordo di MRO riesce a monitorare l’intero Pianeta Rosso ogni giorno, con una risoluzione comparabile con satelliti meteorologici terrestri, in modo da poter identificare dove la polvere si sta alzando nell’atmosfera ed in che direzione si sta muovendo, giorno per giorno.

Michael Malin, del Malin Space Science Systems di San Diego, PI per il Mars Color Imager: “I nostri dati storici relativi alle osservazioni del tempo su Marte, inclusi i dati della missione Mars Global Surveyor dal 1998 al 2007, ci aiutano a capire cosa aspettarci. Il tempo su Marte è molto più ripetitivo di anno in anno rispetto al tempo sulla Terra. Gli eventi globali del tipo tempeste-di-polvere non si verificano necessariamente ogni anno marziano, ma se si verificano lo fanno in questo periodo dell’anno”.

Altri due strumenti sono importanti per monitorare i cambiamenti della polvere presente nell’aria o della temperatura, sempre legata alla presenza di polvere nell’alta atmosfera di Marte. Si tratta del THEMIS (Thermal Emission Imaging System) a bordo di Mars Odyssey ed il MCS (Mars Climate Sounder) su MRO.


Quando le osservazioni orbitali indicano che una tempesta si sta avvicinando ad un rover, il team di missione intraprende le azioni necessarie per risparmiare energia. Ad esempio può essere ridotto il tempo di attività del robot o possono essere diminuite o cancellate alcune comunicazioni.

Lo stesso vento che può oscurare il sole può anche avere un effetto “benefico” sui rover, ripulendo i pannelli solari dalla polvere depositatasi durante la normale attività, provocando così un aumento nella produzione di energia elettrica. Un esempio è quanto descritto in questo precedente post

http://newsspazio.blogspot.com/2009/02/il-vento-su-marte-aiuta-il-rover-spirit.html


Il team di missione conta molto su questo.

Fonte dati: JPL.

Space Shuttle STS-1, il video del primo volo del Columbia

NEWS SPAZIO :- Continuo "virtualmente" questo post

http://newsspazio.blogspot.com/2009/04/12-aprile-1981-il-decollo-della-prima.html

segnalando il video su YouTube del primo volo del Columbia.
Questo è il decollo del 12 aprile 1981





Ecco il link completo del decollo
http://www.youtube.com/watch?v=46H7IbyFpfY

E qui è l'atterraggio del 14 aprile 1981





Ecco il link completo dell'atterraggio
http://www.youtube.com/watch?v=MnEnaKq57Yg

mercoledì 15 aprile 2009

I dati dei satelliti mostrano lo spostamento terrestre dopo il terremoto in Abruzzo

(Immagine, fonte dati INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

NEWS SPAZIO :- I dati radar dei satelliti ESA Envisat ed ASI COSMO-SkyMed sono utilizzati dagli scienziati per analizzare i movimenti della crosta terrestre in seguito alle scosse sismiche verificatesi in Abruzzo. In particolare, i ricercatori dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’ Ambiente (IREA-CNR) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) stanno studiando i dati del SAR (Synthetic Aperture Radar) per mappare le deformazioni che ha subito la superficie terrestre nella zona del sisma.

La tecnica utilizzata prende il nome di Interferometria SAR (InSAR). In grandi linee si tratta di combinare due o più immagini radar dello stesso luogo rilevate sia prima che dopo il terremoto, al fine di costruire una immagine detta "interferogramma". Essa appare come una mappa molto colorata e rappresenta i movimenti subiti dalla superficie terrestre relativamente alla posizione del radar (a bordo dei satelliti in orbita).

La precisione è tale da poter rilevare movimenti di pochi millimetri. Il primo interferogramma è stato prodotto appena poche ore dopo la prima scossa confrontando i dati satellitari con quelli rilevati il primo febbraio.

L'interferogramma Envisat ha mostrato uno spostamento massimo della crosta terrestre di 25 cm nella zona tra L'Aquila e Fossa, dati poi confermati da una successiva ricostruzione 3D da cinque siti di rilevamento GPS intorno alla regione colpita.

La costellazione di satelliti COSMO-SkyMed consente di rilevare frequentemente i dati di interferometria (ogni pochi giorni). Questo, insieme all'uso dei dati Envisat ed eventualmente di dati SAR da altri satelliti assicura un monitoraggio costante delle deformazioni del terreno intorno a L'Aquila per i prossimi mesi.

Per garantire che tutti gli scienziati siano in grado di contribuire all'analisi del terremoto, l'ESA rende liberamente accessibile le proprie osservazioni collezionate nell'area colpita dal sisma. Questi dati sono continuamente aggiornati con le acquisizioni Envisat più recenti. Ecco l'indirizzo web

http://earth.esa.int/ew/earthquakes/Italy_April09/

Fonte dati: ESA.

°Tranquility° è il nuovo nome di Node3 per la Stazione Spaziale Internazioanle

(Immagini, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Si è conclusa l'attesa per sapere il nuovo nome che la NASA ha scelto per il Node 3, il terzo modulo pressurizzato di connessione della Stazione Spaziale Internazionale che sarà portato in orbita il prossimo febbraio.

Sembra che questa faccenda del nome abbia provocato molto interesse, specialmente negli ultimi giorni. Comunque, dopo più di un milione di risposte pervenute al loro sito web la votazione ha portato la NASA a chiamare il Node 3 "Tranquility", uno dei suggerimenti proposti che è risultato il più votato.

Tranquility, come il Tranquility Sea (Mare della Tranquillità), il luogo dove allunò l'Apollo 11 quaranta anni fa.

martedì 14 aprile 2009

12 aprile 1981: il decollo della prima missione Space Shuttle, Columbia STS-1

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- 28 anni fa, il 12 aprile 1981, con il decollo del primo Space Shuttle americano, il Columbia, iniziò una nuova era del volo spaziale.

La missione aveva il codice STS-1 (Space Transportation System - 1), ed il comandate era l'astronauta John Young, il quale aveva già volato nello spazio ben quattro volte, inclusa una passeggiata sulla Luna nel 1972. Il pilota dell'Orbiter era Bob Crippen, un pilota sperimentatore della US Navy.


Ricordo di aver visto sia il decollo che l'atterraggio del primo volo del Columbia. Un'emozione fortissima.

Cliccate sull'immagine per vederla alla sua massima risoluzione.

Nuova capsula spaziale russa per raggiungere la Luna

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- E' di qualche giorno fa una notizia importante per il settore dell'astronautica con equipaggi umani. L'agenzia spaziale russa Roscosmos ha dato il via al lavoro di progettazione per un nuovo veicolo spaziale "manned", in grado di portare cosmonauti fin sulla Luna.

Roscosmos ha infatto concesso un finanziamento di 800 milioni di rubli (pari a circa 23 milioni di dollari USA, circa 17,4 milioni di euro) alla RKK Energiya, la società controllata dal governo russo per l'inizio delle attività per sostituire la navicella Soyuz con un nuovo veicolo spaziale riusabile.

Le prime richieste di progettazione fanno apparire questo nuovo veicolo simile nell'aspetto alla capsula americana Orion del suo programma Constellation, se non addirittura una sua potenziale concorrente per il ritorno alla Luna.

Il capo dei programmi spaziali con equipaggio russo, Alexei Krasnov, ha dichiarato che l'obiettivo è che il nuovo veicolo spaziale russo compia il suo volo inaugurale prima del 2020. La navicella spaziale peserà circa 20 tonnellate, sarà riutilizzabile e trasporterà un equipaggio di sei persone ed un payload di 500 Kg in orbita intorno alla Terra, mentre per la Luna l'equipaggio sarà di quattro cosmonauti. Le parole di Krasnov: "Vogliamo che la nuova nave sia un nuovo passo nel futuro, e non solamente un aggiornamento della Soyuz".

La Soyuz è in servizio da più di 40 anni ed è arrivata alla sua quinta versione, ognuna delle quali aggiungeva ed aggiornava qualcosa rispetto alla precedente. Questo nuovo progetto vede la Russia impegnarsi in quello che è il più ambizioso progetto spaziale dai tempi della guerra fredda.

Energiya avrà tempo fino al giugno 2010 per completare la progettazione della nuova capsula russa.

In effetti si tratta di un programma simile alla Vision americana. Quale scenario ci aspetterà? Che i nuovi progetti russi re-inneschino una corsa alla Luna? Oppure che un progetto possa essere di backup per l'altro? I vari esperti in tutto il mondo si stanno producendo in varie ipotesi.

Aggiungo io: ed i piani europei per l'evoluzione della navetta robotizzata ATV? Ed il settore dei privati? E la collaborazione internazionale?

lunedì 13 aprile 2009

I modelli 3D e le Texture da scaricare gratuitamente, by NASA!

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Questo è un piccolo post, ma molto interessante. Pubblico qui di sotto due link della NASA molto simpatici.

Il primo è l'url di vari modelli 3D da scaricare, inclusi la Stazione Spaziale Internazionale, lo Space Shuttle ecc. Tutti da vedere

http://www.nasa.gov/multimedia/3d_resources/3d-models-gallery.html


Il secondo è il link alle texture di vari corpi celesti ad alta risoluzione, anche questi da scaricare gratuitamente

http://www.nasa.gov/multimedia/3d_resources/2d-images-gallery.html

Utilissimi per i nostri modelli, vero?

Stazione Spaziale Internazionale: estensione fino al 2020 più vicina?

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Nei media internazionali che parlano di spazio torna un tema già molto dibattuto ed a mio parere anche già abbastanza definito. Ad ogni modo riporto le ultime novità sul futuro della Stazione Spaziale Internazionale oltre il 2015, anno "teorico" della sua fine operativa.

In questo articolo apparso nel sito web del Wall Street Journal viene riportato che gli Stati Uniti d'America e gli altri partner internazionali hanno concordato, in linea di principio, di mantenere operativa la Stazione almeno fino al 2020, stando a quanto riferito da funzionari governativi ed industriali.

L'articolo pone un problema dal lato "americano" della questione (cosa che diventa particolarmente importante in quanto gli americani sono il primo "contribuente" della ISS), che vedrebbe gli USA a dover spendere 10 miliardi di dollari in più per estendere le attività della ISS dal 2015 al 2020.
Queste considerazioni vanno poi calate nel contesto della attuale situazione economica mondiale, ma viene inoltre affermato che i nuovi cinque anni di vita della Stazione darebbero un forte impulso alla ricerca scientifica che solo l'anno scorso ha visto portare i laboratori scientifici a bordo della Stazione da uno (Destiny) a tre (Columbus e Kibo).

Ricordo che gli USA hanno anche la "questione" Space Shuttle, la cui vita operativa dovrebbe terminare nel 2010, come confermato recentemente dal presidente Obama (vedi qui), anche se nelle ultime settimane si sono fatte sentire varie e numerose voci all'interno del Senato americano favorevoli ad una estensione dei voli Shuttle ad oltre il 2010. Il tutto poi all'interno di un programma spaziale che vedrà la nuova generazione di navi spaziali americane (il programma Constellation) operative non prima del 2015.

Un portavoce della NASA ha dichiarato la settimana scorsa che l'agenzia sta effettuando delle stime di costo per l'estensione delle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2020 "... nel caso in cui l'amministrazione Obama decidesse di proporre questa opzione per future richieste di budget".

La NASA ha inoltre dichiarato che nel frattempo "... continuerà a non prendere provvedimenti che potrebbero precludere l'estensione delle operazioni sulla Stazione". E questo mi sembra un punto molto importante e positivo, non trovate?

Continuando a leggere l'articolo del WP un'altra affermazione importante che ho trovato è che secondo la NASA, funzionari di alto livello in rappresentanza dei vari partner del progetto ISS, sono d'accordo nel concludere che estendere le attività della Stazione a dopo il 2015 non pone significative problematiche di carattere tecnologico.
Russia, Giappone, Canada ed Europa sono d'accordo nel garantire il necessario supporto politico ed economico alla Stazione Spaziale Internazionale. Arrivare almeno al 2020 è visto come un passo del tutto logico.

Per rendere ufficiale l'estensione della vita della Stazione fino al 2020 (almeno, aggiungo io!) occorrerà un atto formale da parte di tutti i governi coinvolti nel progetto per approvare un opportuno piano di finanziamento.

Aggiungo che in questo 2009 la Stazione raddoppierà il suo equipaggio, da tre a sei persone, e quindi sarà possibile per la prima volta in assoluto utilizzare i tre laboratori scientifici a pieno regime per produrre scienza. Anzi, per produrre scienza come sulla Terra non è possibile fare.

Qualche anno fa ebbi il grande piacere di conoscere il primo astronauta italiano, l'Ing. Franco Malerba, il quale, mi disse - sintetizzo velocemente - che se un giorno dovesse atterrare qui sulla Terra una civiltà estraterrestre, e come umanità gli facessimo visitare il pianeta, mostrandogli ciò che di grande noi "Terrestri" abbiamo realizzato come "specie", dovremmo certamente portarli a vedere il colosseo, le piramidi di Giza (ecc. ecc.), e comunque non potremmo non fargli visitare la Stazione Spaziale Internazionale.

International Space Station "Full Science"? Io dico di sì!


domenica 12 aprile 2009

Buona Pasqua a tutti!

Spettacolari immagini della primavera marziana, by MRO!


NEWS SPAZIO :- Il team dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) ha rilasciato nuove immagini spettacolari della primavera marziana.


Dune, aloni ed attivià volatili, sono state riprese tra il 10 ed il 14 gennaio 2009 dalla sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).



Non dimenticate di cliccare sulle immagini per vederle alla loro risoluzione originale.

Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.


sabato 11 aprile 2009

50 anni fa i primi sette astronauti NASA


NEWS SPAZIO :- A meno di un anno dalla sua nascita, La NASA annunciò il primo gruppo di astronauti, i Mercury Seven. Ecco i loro nomi: Walter H. Schirra, Donald K. Slayton, John H. Glenn e Scott Carpenter; nella fila dietro: Alan B. Shepard, Virgil I. Grissom e L. Gordon Cooper. Era il 9 aprile 1959.

Mercury è stato il primo grande progetto spaziale americano che ha dimostrato che gli esseri umani potevano vivere e lavorare nello spazio. E' stato il primo passo che da lì ad un decennio avrebbe portato il primo uomo a calpestare il suolo lunare.

Il sito web della NASA celebra quel giorno a questo indirizzo
http://www.nasa.gov/externalflash/50th_announcement/

con una serie di iniziative molto simpatiche, compresa la trascrizione della conferenza stampa indetta per annunciare i sette "American Heroes".

Il primo volo spaziale di un astronauta americano avvenne il 5 maggio 1961,alle ore 9:34:00 AM EST. Alan Shepard, a bordo della capsula Mercury "Freedom Seven" installata in cima ad un razzo Redstone, MR-7 effettuò un volo suborbitale raggiungendo l'altitudine di 186 Km e diventando così il primo americano nello spazio.
Il volo durò appena 15 minuti (dalle 9:34:00 alle 9:49:28).

La prima immagine pubblicata mostra un diagramma della capsula Mercury. Qui sotto, invece, il patch della prima missione


Su YouTube guardate questo meraviglioso video
http://www.youtube.com/watch?v=dDeG5ADBBfA


Shepard raggiunse la Luna nel suo secondo volo spaziale come comandante della missione Apollo 14 nel 1971, all'età di 47 anni.


Immagini, fonte NASA.